Tuesday, November 19, 2013

Fiume, Pioggia, Foglia…




Autunno
  
Fontana vergine
infinito scorrere di trasparenze
umida follia di pianti raccolti
mutando sempre
esilio chiaro verso il niente

Autunno

posa il tè come un sospiro
innocuo gesto che nessuno vede
ore sono del silenzio
già fermo
già cadente
incessante di nostalgia
a luci spente

Autunno

fai dormire i miei fantasmi
oltre i tramonti freddi,
già la notte,
limpida
immensa
aspetterà un’altra primavera.


Daniel Castro A.
Venezia, Italia
19-11-13

Friday, November 15, 2013

Quasi un preludio...

 

Cado anche io ad ogni goccia
pensavo,
sentivo…

strana e  dolce verità
dalla bocca del vento

“non è soltanto un  cadere”  disse

“ma un  tornare,

alla terra,
al mare,
alla trasparenza dell’aria,
al sogno…

Vedi? Sei tu ogni goccia
che il sole da lontano trapassa,

e in ogni goccia,
in ogni te che cadi
pianti il mondo di un ricordo,

forse non è nemmeno tuo,
il figlio,
l’albero che nasce,
e che prima o poi cadrà come te
tornando alla terra
al suo mare
all’aria
al sogno…

è questo, vedi? il tuo destino,
essere luce nell’ombra,
e ombra,

una goccia di universo
che mentre cade
ritorna….”


Daniel Castro A
15-11-13

Sunday, November 10, 2013

ore mute...




Non so fin quando
fin dove

il sorriso che manca.

Se è solo vento bussando alla porta
o carezza assente contenuta.

Non so se dimentico
ricordo

sono eco
o niente

di un mondo
che in una piccola lacrima
non ritorna.


Daniel Castro A
10.11.13

Monday, October 7, 2013

Promesa...





Estás.
No estás.
Te fuiste.
Llegaste.
Descubriste mi sombra.
El pedasito de luna que fuimos.

Nos tomamos las manos
como amando la vida.
Como encontrando el bien.
Como perdiendo el mal.

Un día cualquiera reímos.
Un día cualquiera y es tanto.

Son sueños mis humores.
Mis nostalgias.
Un camino que me lleva al mundo.
Gotita de mundo que no entiendo.

Vos,
seguís viva para siempre,
en el pedasito de tierra
que quedó vacío.


Daniel Castro A.
7/10.13

Wednesday, October 2, 2013

Somnio ergo sum




                                                             Soñar es la unica verdad 
                                                           de que un hombre sea capaz.
 




Sognare

Radici mi si aderiscono al corpo,
albero divento di me stesso

inquieto,

mi nutro dallo spazio,
dall'intorno grigio chiaro.

Nelle mani, spuntano già i frutti
d’angelo sperduto
e lontano paradiso.

Sognare

Mi si apre cieco il mondo.
Intuizione soltanto.
Non mi vede, 
mi sa.
Nei suoi figli lentamente
inizia a riconoscermi.
Non c’è ancora un nome.
Pensiero soltanto.
Nel silenzio.

Sognare

Bimba scalza.
Rosa in mano.
Il solo vento non la lascerà dormire.
Accanto, spazio vuoto.
Muto orsetto di pianto.

Sognare

Lasciò tutto senza un soldo.
Addio fratelli e strade.
Cena pronta al ritornare.
Nella stanza, da solo
la candela si spegne.
Domani forse, dopo il pianto
sarà un uomo.

Sognare

Scrive scrive e non si ferma.
Non smette un secondo di cantare,
ballate tristezza alla memoria.

Da un vaso rotto fa una storia.
Da un tramonto un poema.
Dalla notte la sua ninfa feroce.

Finito un libro.
Ne comincia un altro.

Sognare

E lunga la strada.
Da entrambi i lati c'è il mare.
C’è una foglia che galleggia,
ha forma di cuore.
Se guardo in alto c’è una casa.
Non ha finestre.
Io, sono fuori.
Non voglio più tornare…

Sognare

E quante volte mi illuderà il ricordo?
e parlerò con te,
che non rispondi…
E quante volte ti troverò di nuovo sorridente
per raccontarmi le tue storie.
Quante volte vedrò un tavolo,
una sedia,
un divano,
e allungherò una mano
come cercando di toccarti.

Sognare

Di vento.
Di tempesta.
A mani calde.
Con gli occhi aperti.
E le orecchie chiuse.
S’un letto.
S’un treno.
Volando
Dormendo.
Ridendo.

Sognare,
sulle braccia di una madre,
un sogno,
un presagio,

che sia prova dell'uomo
del mondo
e della sua lontana
misteriosa
ed effimera esistenza.



Daniel Castro A.
2-10-13

Tuesday, October 1, 2013

Non mi servono più...





Ci sono alcune parole che non mi servono più.
Qualcuno le vuole?
Ho anche qualche verso interessante!
di quelli che diventano blu con l'acqua tiepida!

Ce n'è uno in particolare che può piacere,
praticamente ogni volta che lo si dice suona in modo diverso!

Ce n'è un altro che è un gioco di parole,
detto rettilineo trasversale obliquo verticale parallelo orizzontale,
significa sempre lo stesso!

Ah, c’è anche quello trasparente!
Lo si dice con lo sguardo, nel pensiero.
Funziona sott’acqua
in montagna
ed è sopravissuto all’estate!
sono sicuro che vada bene anche per l’inverno
e anche mentre si ascolta musica.

C’è un verbo che ho inventato,
ed è senza tempo,
lo si può usare sia al passato che al futuro,
raccoglie in sé mattine 
notti
uccelli stanchi
ombre
pezzettini di strada
e conchiglie solitarie.
Ah e dimenticavo,
anche se ha nome di donna è asessuale.

Comunque.
Qualcuno interessato?

“…”

No.
Non so perché non mi servono…

Ma comincia a far freddo,
e non le voglio più.



Daniel Castro A.
1-10-13

Tuesday, July 30, 2013

Si vivir fuera esto...



Y si vivir fuera esto?
pensarte
quererte
olvidarte

llenarme de ruidos
de voces

alcanzar la esperanza con una mano
con un corazón cualquiera
con una sonrisa,

hablar solo en el baño
verme al espejo
sacarle preguntas a un piano
y tirar las respuestas al viento.

Tener un nombre a veces
de carbón sin fuego
o de fuego apagado por el llanto.

Si vivir fuera esto?
doble exilio
calor vendido
sirena muerta,
esto,
un gesto
un dolor
un hambre
un abrir la puerta
un cerrar ventanas
una música de lejos
de cajón
de bolsa

si fuera aquella despedida
un muñeco roto
un baúl lleno de recuerdos
de libros
de poemas azules
de historias transitorias

si vivir
fuera verte todavía
asida entre mis brazos
en una eterna lejanía

entre cabellos
entre redes
entre sombras

si vivir fuera un nombre
una casa sola
un aullido de guerra
un lugar ausente
una luz
un deseo

decime entonces,

la muerte,
como sería.


Daniel Castro A.
Venecia, Italia
30-7-13

Sunday, July 28, 2013

…quasi un monologo




Cosa vuoi dirmi mare
questa volta!?
che segreto nuovo hai da raccontarmi!?

per me che sei sempre uguale
con ogni tuo volto diverso!

Vieni!
Riposa in me
come faccio io in te!
Abbracciami!
Bagnami col tuo canto!
Penetrami ancora
con quella tua ombra
in cui mi vedo spesso sognare!

Oh mio vecchio specchio,
quante volte
verrò ancora a trovarti,
con l’innocenza di una prima volta
che sembra sempre l’ultima!

Mi si allaga il cuore,
la fantasia,
la memoria…
E la sabbia dolce
viene trasportata dal vento,
verso i nascondigli più remoti del mio pensiero:

Domande,
sempre verso il sole,
che convinto dell'onnipotenza della luce
mai risponderà…

Allora,
raccontati mio mare,
regalami un segreto trasparente,
privo di senso,
di parole…

Sussurrami all’orecchio
un tuo pezzo lento di tramonto,
che mi dia per un istante,
pace
e liberta…


Daniel Castro A
Venecia, Italia.

Tuesday, July 16, 2013

No sé....




Y cuantas veces soñaré tu nombre en silencio.
Y me abrazaré a tu ausencia
como un niño
que lentamente aprende a contener las lágrimas.

Y de cuantas voces he de huir,
y cuantos atardeceres intentaré olvidar.

Me encontrarán un día
en algún amanecer sin nombre
ya sin luna,
sin noche,
transparentandome en la arena,
tratando de crear hadas
con una música ilusoria.

Así sea.

El hombre es una llama
predestinada a resplandecer
sin ninguna mirada que la contemple.

Y solo,
seré luz,
y canto en las sombras tranquilas,
y el beso del viento al mar
que es su único dueño.

No sé,
cuantas veces soñaré tu nombre en silencio,
y me abrazaré a tu ausencia
como un niño
que lentamente aprende a contener las lágrimas,
para saber llorarlas.


Daniel Castro A.
Venecia, Italia.
16.07.13

Thursday, July 4, 2013

Ipotesi



E se il destino ti appoggiasse lì,
su quella strada che ripetuta e banalmente percorro
cercando di non pensarti.
E se dimenticando quel che non siamo
sfiorassimo timidi la mano del altro,
come in un sogno,
che per ricorrente,
non cessa mai di nominarci.
E se fossimo, per un istante ancora,
non patria ne esilio,
ma il canto sperduto del mare,

sarei allora,
di nuovo io,
e la vita,
di nuovo se stesa.


Daniel Castro A.
Venecia, Italia.
4-7-13

Wednesday, July 3, 2013

Lejana cercanía...



Canta bajo mis manos,
que recogen delicado su silencio.
Son las notas de una huella,
que no se va
ni regresa.

Entre la noche,
yo me escondo en ella,
infinita luz que deja su ausencia.

Es un canto azul todo recuerdo,
como una memoria humedecida,
besada por el viento.

Es frágil,
su olor de niebla,
su pasar por mi,
como un olvido destinado a lo eterno.

Tuve un sueño.
Una visión.
Una fantasía.

Y ahora ella y su dolor,
(lejana cercanía)
mantienen mis manos,
atadas a su música.


Daniel Castro A.
Venezia, Italia.
3-7-13

Sunday, May 26, 2013

Preghiera al sole...




Entra in me,
sole!
Rimani!
Oggi e per sempre!
Fai di me il tuo paradiso!
Il tuo canto folle!

Riempi tu il mio sorriso assente!
Spazza via la nostalgia presente!

Profuma il mio pianto di calore!
rendendo le mie lacrime,
piccole speranze che mi accarezzino il volto,
illuminandolo!

Rimani!
Oltre il tramonto,
quando la notte
verrà di nuovo
a mostrarmi i suoi paesaggi.

Sii un sogno che rimane!
Una piccola eternità
dove nascondermi,

perchè il bimbo che giace in me,
ha ancora paura del buio.

Entra.
Mio sole.
Una volta per tutte!
Ma se te ne vai,
lasciami almeno un ricordo,
una qualche ombra della tua luce.

Io in cambio,
ti do tutto il mio tutto,
che è poco o niente,
ovvero,
due occhi calmi,
e la felicità.


Daniel Castro A.
Venecia, Italia.
26-5-13

Saturday, May 25, 2013

Di segreti visitanti


                                                   “Nunca estamos menos solos
                                                     que cuando creemos estarlo”



Venite!
Siate i miei ospiti!
Riempite i miei spazi,
anche quelli più nascosti
che a voi,
sono tanto cari!

Abbracciatemi!
Come fratelli e sorelle,
tutti figli di una stessa solitudine!

Voi siete in fondo i miei sorrisi nascosti!
Una qualche sfumatura dei miei sogni!


È per voi che prego a volte,
quando la sera irrompe in me
come un' impronunciabile domanda.

Oh fossi lottatore
o guerriero!
Saprei difendervi dal silenzio!

Ora le mie mani,
vorrebbero solo cantare,
canti azzurri per colorare la notte!
Ma sono soltanto il pensiero di un pensiero.
Un muto prolungarsi di ricordi.

Siete in me,
tutti voi.
Inevitabili.
Estesi.
Vasti come sempre.

E io,
non posso non amarvi!
Contuttoché l’amore faccia male.

Entrate!
Creature mie!
Fantasmi miei!
Siate uno col silenzio,
e con l’urlo di quest’ombra,
in cui ora,
ma anche poi,
vi inviterò a giocare.


Daniel Castro A.
Venecia, Italia.
25-5-13

Thursday, May 16, 2013

Piove



Oggi la vita è una pioggia triste.
Sarà per i ricordi racchiusi in ogni goccia.
O per queste tendenza allegra
che mi porta sempre alla malinconia.

Piove.
La natura sogna.
Si bagna la terra,
e le foglie
appena fuoriuscite dagli alberi.

Non so cosa ci sia di così nostalgico
in quest’aria grigia.

Sembra che si fermino,
o che almeno rallentino,
i secondi.

Oh eterno pianto!
Vuoi forse costringermi a parlare con me stesso?
Riempirmi gli occhi?
L’anima?
per poi,
andartene?

Fai bene.

Sii pioggia,
e canto,
e danza involontaria delle foglie.

Forse,
aldilà di queste nubi,
ci sarà un qualche dio sorridente,
che immacolato dal sole,
e ripulito dal mare,
canterà per sempre l’amore.


Daniel Castro A.
Venecia, Italia.
16-5-13

Tuesday, May 14, 2013

Testamento

 

A mis viejos habitantes,
heredo tus cenizas.
Mis silencios valientes,
mis palabras perdidas.

Sombras de sombra,
y una gaviota herida.

A los recuerdos,
dejo mis parques,
mis luces de media noche,
canciones,
poesías,
y las manos-mariposa
con que alguna vez volaste.

A mi fe,
le dejo un sueño,

sereno,
fragante,
diluido,

y las ganas de creer,
que tus ojos,
al menos por un momento,
también creyeron.

A mis héroes,
un réquiem, para vencer la muerte,
y una mirada indiferente que la contemple.

A mi sueño,
dejo tus sueños,

de calor,
de música,
de alegría,

y de gotas azules invadiendo tus islas.

A la vida?

dejo mi vida.

Mi soledad,
mi amor,
mi miedo,

y lo que algún día
quedará de estas manos,
en la incesante caricia del viento.


Daniel Castro A.
Venecia, Italia.
14-5-13

Monday, May 13, 2013

Su verità e menzogna



In verità,
non esiste verità,
oltre a quella che hai visto
mentre fissavi i miei occhi

mentre una parola sedimentava
lentamente nel profondo di un tuo abisso leggero
per diventare ancora parola o gesto nel vento.

E non c’è più tempo
oltre a questo secondo in cui ti penso in eterno
e strappo le radici rimaste
al pezzo di terra di me in cui vorrei piantarti.

Strano esilio è il destino.
Di accecante stelle estinte.
Di esse, non finisce la luce
al finire la vita.

Ma si propaga ancora,
su ogni cosa:
gesti di gesti,
eterne memorie,
e posti
e ponti
e parole
e notti
e giorni
e corpi,
insieme ai libri mai letti.

In verità non esiste verità
oltre a questa non-verità 
soffiata al tuo orecchio dai vermi

ma i vermi,
si nutrono soltanto di morte,
e corpi pieni di vita assente.

giuro, 
un'ultima volta,

che non c’è più tempo,
ne silenzio
ne sogno,
oltre a quel sogno,
che in una spiaggia lontana,
o un clandestino tramonto,
fu da sempre,
e per sempre

soltanto nostro.


Daniel Castro A.
Venecia, Italia.

Tuesday, May 7, 2013

...ultimo fiore



Ti prego.
Raccogli soltanto questo ultimo fiore.
Raccontagli,
di quante volte siamo stati alba.
Tu più luna, forse,
io più sole,
e di come ci dimenticavamo insieme
del mondo che allora non importava.

Raccontagli di quante volte volavamo insieme,
per tornare al nostro regno,
di arcobaleni e castelli stellati,
di scatole magiche,
e parole alate come alate sirene.

Ti prego.
Raccogli soltanto questo ultimo fiore.
O almeno,
il suo profumo.
Darà forse fastidio a qualche signora,
e noi, lo appoggeremo lì, fuori dalla finestra,
ma sarà inevitabilmente il nostro dono al mondo,
e diventerà con il tempo
un profumo ricordo.

Sarà lontano e trasparente,
la memoria di giorni che non torneranno,
un qualche tramonto vissuto dal decimo piano,
che non importa come o quando,
sarà sempre nostro.

Ti prego.
Raccogli soltanto questo ultimo fiore.
Il suo ultimo colore, il suo ultimo pianto.
La sua notte assente.
Piena di assente amore.
Portalo altrove,
come lo porterebbe il vento verso il niente.

Io da lontano sarò sempre acqua,
sole,
e un pezzo di terra,
che gli permetta
(e ti permetta)
di farlo marcire in pace.


Daniel Castro A.
Venecia, Italia.
07.05.2013

Wednesday, April 24, 2013

...quasi 29



E ora che il tempo
si appresta a tramontarmi
per una volta ancora,
e chi sa se sia la prima o l’ultima,
mi si aggrappano a invisibili visioni
i ricordi profumati di ogni gioia  
e ogni dolore.


 Daniel Castro A.
Venecia, Italia.
24.4.13

Tuesday, April 23, 2013

Desaparezco



Desaparezco.
Lentamente.
En cada palabra no dicha,
en cada nefasto silencio .

Guardo los nombres y los signos,
entre mis manos de hielo,
para no morir mientras muero.

Hay un niño que duerme dentro.
Su sueño, mi cordón umbilical,
me mantiene despierto.

Soy madre de nada.
Padre de un universo pasajero.
Lágrima de plomo,
perdida en el aire y no merecida.

Y así me entrego,
solo,
misterioso,
con mil estrellas de niebla.
Para no morir mientras muero.

Desaparezco.
Lentamente.
El niño duerme
y yo,
yo no lo despierto,
porque su sueño,
es el cordón umbilical,
por el cual permanezco.


Daniel Castro A.
Venecia, Italia.

Friday, April 12, 2013

Non so ancora cosa sia



Era solo un dono.
Cosi calmo e nudo,
da non essere riconosciuto.
La mia mano forte,
agitata,
cospirava contro ogni suo spazio.

Vergine.
Fragile.

A volte,
il gesto diventava memoria
o sete.
Un desiderio.
Un grande nulla che riempiva tutto.
Con colori meraviglia chiari.

Io,
involontario testimone di me stesso,
rimanevo fuori a volte,
a guardare,
a pregare in silenzio il silenzio,
per spaventare lacrime,
e attendere lontano la morte.

Furono forse parole sprecate,
quelle dette in segreto,
per inventare un sogno,
o qualche musica di notte.

Furono miei,
ogni rabbia,
ogni sorriso,
ogni corpo in tramonto.

Ma non c’è più tempo,
fra queste mani
ancora vuote.

***

Non avrei saputo,
forse,
come nominarlo,
questo dono illusorio e magico.

L' amore invece,
lo chiamo amore…


Daniel Castro A.
Venecia, Italia.
12.4.13

Wednesday, April 3, 2013

Alguien



Alguien me pasa.
Alado.
Emisférico.
Indiferente.

Como quien camina al lado del mar,
y llora.

Hay recuerdos que duran una vida.
Aunque se olviden.
Aunque uno se esconda tras la puerta.

Hay miradas,
 y palacios de arena
que uno siempre quiso ser.

Y cuando uno llega,
venciendo el horizonte,
el sueño se convierte en humo,
y en niebla.


Daniel Castro A
Venecia, Italia.

Wednesday, February 13, 2013

...Condanna



Partire sempre...
Un poco più lontano di prima.
Sempre più vicino a quel ignoto a cui appartengo.

A volte,
mi si gelano le mani,
quando penso, o meglio,
immagino,
quel mio destino.

E cosa è?
A cosa serve tutta questa furia?
Questo rancore...
La voglia di poter sognare...

Sì,
parto sempre
in piccole dosi,
verso piccole eternità,
per non tornare.

E' un dolore,
trapiantare sempre,
su una terra che nega la sua fertilità.

L'albero che cresce a fatica,
di qualche centimetro,
per poi,
irrimediabilmente sparire.


Daniel Castro A.
Venezia, Italia.
13-02-13