Monday, October 7, 2013

Promesa...





Estás.
No estás.
Te fuiste.
Llegaste.
Descubriste mi sombra.
El pedasito de luna que fuimos.

Nos tomamos las manos
como amando la vida.
Como encontrando el bien.
Como perdiendo el mal.

Un día cualquiera reímos.
Un día cualquiera y es tanto.

Son sueños mis humores.
Mis nostalgias.
Un camino que me lleva al mundo.
Gotita de mundo que no entiendo.

Vos,
seguís viva para siempre,
en el pedasito de tierra
que quedó vacío.


Daniel Castro A.
7/10.13

Wednesday, October 2, 2013

Somnio ergo sum




                                                             Soñar es la unica verdad 
                                                           de que un hombre sea capaz.
 




Sognare

Radici mi si aderiscono al corpo,
albero divento di me stesso

inquieto,

mi nutro dallo spazio,
dall'intorno grigio chiaro.

Nelle mani, spuntano già i frutti
d’angelo sperduto
e lontano paradiso.

Sognare

Mi si apre cieco il mondo.
Intuizione soltanto.
Non mi vede, 
mi sa.
Nei suoi figli lentamente
inizia a riconoscermi.
Non c’è ancora un nome.
Pensiero soltanto.
Nel silenzio.

Sognare

Bimba scalza.
Rosa in mano.
Il solo vento non la lascerà dormire.
Accanto, spazio vuoto.
Muto orsetto di pianto.

Sognare

Lasciò tutto senza un soldo.
Addio fratelli e strade.
Cena pronta al ritornare.
Nella stanza, da solo
la candela si spegne.
Domani forse, dopo il pianto
sarà un uomo.

Sognare

Scrive scrive e non si ferma.
Non smette un secondo di cantare,
ballate tristezza alla memoria.

Da un vaso rotto fa una storia.
Da un tramonto un poema.
Dalla notte la sua ninfa feroce.

Finito un libro.
Ne comincia un altro.

Sognare

E lunga la strada.
Da entrambi i lati c'è il mare.
C’è una foglia che galleggia,
ha forma di cuore.
Se guardo in alto c’è una casa.
Non ha finestre.
Io, sono fuori.
Non voglio più tornare…

Sognare

E quante volte mi illuderà il ricordo?
e parlerò con te,
che non rispondi…
E quante volte ti troverò di nuovo sorridente
per raccontarmi le tue storie.
Quante volte vedrò un tavolo,
una sedia,
un divano,
e allungherò una mano
come cercando di toccarti.

Sognare

Di vento.
Di tempesta.
A mani calde.
Con gli occhi aperti.
E le orecchie chiuse.
S’un letto.
S’un treno.
Volando
Dormendo.
Ridendo.

Sognare,
sulle braccia di una madre,
un sogno,
un presagio,

che sia prova dell'uomo
del mondo
e della sua lontana
misteriosa
ed effimera esistenza.



Daniel Castro A.
2-10-13

Tuesday, October 1, 2013

Non mi servono più...





Ci sono alcune parole che non mi servono più.
Qualcuno le vuole?
Ho anche qualche verso interessante!
di quelli che diventano blu con l'acqua tiepida!

Ce n'è uno in particolare che può piacere,
praticamente ogni volta che lo si dice suona in modo diverso!

Ce n'è un altro che è un gioco di parole,
detto rettilineo trasversale obliquo verticale parallelo orizzontale,
significa sempre lo stesso!

Ah, c’è anche quello trasparente!
Lo si dice con lo sguardo, nel pensiero.
Funziona sott’acqua
in montagna
ed è sopravissuto all’estate!
sono sicuro che vada bene anche per l’inverno
e anche mentre si ascolta musica.

C’è un verbo che ho inventato,
ed è senza tempo,
lo si può usare sia al passato che al futuro,
raccoglie in sé mattine 
notti
uccelli stanchi
ombre
pezzettini di strada
e conchiglie solitarie.
Ah e dimenticavo,
anche se ha nome di donna è asessuale.

Comunque.
Qualcuno interessato?

“…”

No.
Non so perché non mi servono…

Ma comincia a far freddo,
e non le voglio più.



Daniel Castro A.
1-10-13