E se il destino ti appoggiasse lì,
su quella strada che ripetuta e banalmente
percorro
cercando di non pensarti.
E se dimenticando quel che non siamo
sfiorassimo timidi la mano del altro,
come in un sogno,
che per ricorrente,
non cessa mai di nominarci.
E se fossimo, per un istante ancora,
non patria ne esilio,
ma il canto sperduto del mare,
sarei allora,
di nuovo io,
e la vita,
di nuovo se stesa.
Daniel Castro A.
Venecia, Italia.
4-7-13