Monday, October 8, 2012

Fugge



La ragazza si abbraccia,
alla sua piccola isola d’albero.
Per non cadere.
Per non volare.

Lontanamente fugge,
dal sole in rovine,
e anche le rovine fuggono.

La ragazza si abbraccia,
agli occhi che non ci sono,
per non restare sola,
per non sognare troppo.

Il tempo la chiama.
Non c’è orizzonte.
Non c’è vento.
Non c’è mare.

Sotto le dita,
il mondo è freddo.

La ragazza si abbraccia,
ad un dolore volontario.
Per non tacere.
Per non parlare.

Lontanamente fugge,
da un nuovo paradiso,
e anche il paradiso fugge.


Daniel Castro A.
Venecia, Italia.
08-10-2012